Area tutela minorile e sostegno alle famiglie - Comune di Castegnato

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AREA MINORI  E  FAMIGLIE

 

PIANO SOCIO-ASSISTENZIALE ANNO 2006-2008

 


1.Servizio micronido

2.Servizi di assistenza domiciliare educativa

3.Affidamenti famigliari e presso strutture residenziali per minori

4.Centro ricreativo estivo diurno

5.Vaucher sociali per il sostegno alla famiglia e alla maternità

6.Assegno di maternità e Assegno per il Nucleo Familiare Numeroso

7.Progetto “Il Tempo della Comunita’: azioni e relazioni”

8.Sportello psicologico di ascolto per genitori  “Un aiuto, un consiglio”


 

1. SERVIZIO MICRONIDO


La locale scuola materna "Regina Margherita" svolge il servizio di micronido, riservato ai bambini dai 18 mesi a 3 anni, sulla base del Decreto autorizzativo rilasciato per legge dalla Provincia di Brescia nel 1992 per un numero massimo di n° 30 bambini.


Si tratta di un servizio avente la finalità di provvedere alla custodia temporanea dei bambini al fine di assicurare un'assistenza adeguata alla famiglia e per facilitare altresì l'accesso della donna al lavoro; la finalità fondamentale di tale servizio consiste, dunque, nel fatto di concorrere allo sviluppo della personalità del bambino mediante attività formative, educative e pedagogiche.


Per cui, riconosciuta da parte d'alcune famiglie, con precedenza a coppie e madri lavoratrici di Castegnato, l'esigenza di affidare i figli d'età inferiore ai 3 anni a persone qualificate a fornire un servizio educativo e sociale pubblico, si stipula per ogni anno scolastico un'apposita convenzione con la scuola materna che disciplina ogni aspetto del servizio.


In conformità a tale convenzione l'Amministrazione comunale, valutata positivamente l'attività educativa ed istruttiva svolta dalla scuola materna "Regina Margherita" a favore della comunità locale, eroga un contributo economico in base al Regolamento comunale n° 69/'92.


Nel triennio verrà potenziata la struttura al fine di accogliere un numero maggiore di bambini.

 

2. SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE EDUCATIVA


  Il servizio di assistenza domiciliare minorile ha lo scopo di sostenere le famiglie che presentano difficoltà nella gestione dei figli. Le prestazioni educative sono svolte da personale qualificato e mirano al recupero educativo dei minori, al miglioramento della relazione genitoriale e ad un positivo inserimento nell’ambiente sociale e scolastico. Tali prestazioni si caratterizzano sia in senso preventivo a favore del minore, sia in termini di sostegno diretto al minore e alla famiglia, al fine di salvaguardare la qualità del rapporto tra genitori e figli e con l'obiettivo di rafforzare il legame tra le figure parentali.


Il servizio è gestito a decorrere dall’anno 2003 attraverso il Tavolo Zonale del Distretto n.2. Il coordinamento è affidato ad un psicopedagogista che in base alle segnalazioni ricevute dagli operatori invianti (Comune, Neuropsichiatriainfantile, ASL, Tribunale dei Minori), valuta il problema, prende incarico la situazione e delinea l’intervento educativo.


Il servizio sarà quindi svolto da personale qualificato appartenenti a Cooperative accreditate.


Il costo del servizio è a carico dei fondi del Piano di Zona e nella percentuale del 28 % a carico del Comune di residenza del minore. Non si ritiene di chiedere alcuna contribuzione alla famiglia del minore.

 


3. AFFIDAMENTI FAMILIARI E PRESSO STRUTTURE RESIDENZIALI DI MINORI


 


“Per affido familiare si intende l’inserimento temporaneo di un minore, privo di un ambiente familiare idoneo per un adeguato sviluppo psicofisico, presso una famiglia diversa da quella di origine, al fine di garantirgli con continuità il mantenimento, l’educazione e l’istruzione nonché validi rapporti affettivi”.


Esso è uno degli interventi possibili in situazioni di disagio del nucleo familiare e soprattutto nel caso di difficoltà temporanee quali:

  • situazione transitoria di incapacità di gestione familiare (es. malattie, ricoveri, ecc?);

  • situazioni in cui si stanno definendo nuovi sistemi familiari (es. separazioni, morti, ecc?);

  • situazioni di inadeguatezza educativa della famiglia

  • situazioni di tensione e difficoltà patologiche della famiglia.


L’affido perciò risponde al bisogno della famiglia naturale di ricerca della conservazione del proprio equilibrio interno, pertanto non può essere considerato una alternativa all’adozione, ma un provvedimento temporaneo poiché, una volta risolto il problema che ha determinato l’allontanamento, si prevede il ritorno del minore nella sua famiglia d’origine.


Si evidenzia così la duplice connotazione dell’intervento di affido familiare:


a)  di prevenzione per il soggetto che potrebbe trovarsi in stato di disagio (soggetto a rischio) come conseguenza della situazione familiare in difficoltà ovvero per il soggetto per il quale è già in atto tale situazione di disagio;


b)  di sostegno alla famiglia di origine per aiutarla a superare la momentanea situazione di crisi.


 


Per questo servizio gli operatori dell’ASL e del comune  sono gli organi competenti nel selezionare e preparare gli affidatari, curare il collegamento tra famiglia d’origine e affidatari, vigilare durante l’affidamento. Il Comune, come definito dall’art. 82 punto f  L.R. 1/86, eroga il contributo da corrispondere agli affidatari per il mantenimento degli affidati, pari a € 280,00 mensili.


Per situazioni che richiedono un particolare impegno da parte del nucleo affidatario (minori portatori di handicap o gravemente disadattati o che necessitano di costose cure mediche non mutuabili) il compenso per l’affidamento potrà essere elevato fino ad un massimo del 50% del contributo. In deroga a tale indicazione il contributo non sarà erogato in presenza di famiglie affidatarie che esplicitino la volontarietà e gratuità del servizio reso.

In caso di erogazione di un contributo agli affidatari, l’Amministrazione Comunale può richiedere il concorso alle famiglie di origine dei minori, commisurato alla situazione economico-sociale delle stesse.


Nel caso di minori per i quali la Magistratura Minorile ha disposto l’allontanamento dal nucleo e l’affido a comunità il Comune di residenza degli esercenti la potestà genitoriale deve sostenere l’onere finanziario della retta.


 

4. CENTRO RICREATIVO ESTIVO DIURNO


Il Centro Ricreativo Estivo Diurno (C.R.E.D.) è individuato dalla Legge Regionale n° 1 /1986 e dal successivo Piano socio-assistenziale regionale come "servizio che attua una concreta politica di prevenzione e socializzazione dando continuità all'azione educativa della scuola" durante il periodo estivo.


Il C.R.ED. permette alle famiglie di avere un sostegno qualificato rispondendo anche al bisogno di custodia in un momento in cui le scuole sono chiuse, mentre ai minori consente di sperimentare un luogo di incontro e socializzazione protetto, dove trovano spazio, con opportune modalità di inserimento, anche a minori con carenze psicofisiche.


L’Amministrazione offre alle famiglie di Castegnato un’opportunità di CRED per 6 settimane nel periodo estivo rivolto a minori di età compresa fra i 3 e i 14 anni.


Da alcuni anni il servizio è organizzato in collaborazione con il locale Oratorio S. Filippo Neri di Castegnato tramite apposita convenzione.


Da alcuni è attivo  un Centro Estivo specifico per bambini della scuola materna, per 3 settimane a luglio, organizzato presso la scuola materna Regina Margherita, con la partecipazione di circa  45 bambini.

La quota a carico delle famiglie sarà determinata applicando al costo dei servizi la tariffa stabilita da apposita delibera di Giunta Comunale. Il reddito, in base al quale è determinata la quota di partecipazione a carico delle famiglie è il reddito I.S.E.E.


E’ garantito un servizio mensa, per un numero massimo di circa 60 posti,  con la precedenza a bambini con genitori che lavorano. E’ prevista una riduzione del 50% della retta dal secondo figlio/a iscritto al servizio oltre che una riduzione del 20% del costo per il secondo figlio/a iscritti al servizio mensa.


Qualora il bambino necessiti di interventi assistenziali individualizzati, gli oneri saranno a carico del comune di residenza.


 

5.  VAUCHER SOCIALI PER IL SOSTEGNO ALLA FAMIGLIA E ALLA MATERNITA'


E' un intervento previsto dal Piano di Zona che consiste nell'erogazione di voucher sociali per l'acquisto di generi di prima necessità rivolti specificatamente alla Prima Infanzia. Destinatari dell'intervento sono  le famiglie residenti nel Comune al cui interno è presente un figlio di età compresa tra gli zero e un anno. Per i cittadini stranieri è previsto il possesso della Carta di Soggiorno. La situazione Isee del nucleo familiare deve essere pari o inferiore a € 12.000,00.


6.  ASSEGNO DI MATERNITA’ e ASSEGNO PER NUCLEO FAMILIARE NUMEROSO


 


Il Comune  raccoglie e valuta le domande presentate dell’utenza per ottenere questi due tipi di assegni:

 

  • istruisce le pratiche;

  • in base alla Dichiarazione Sostitutiva Unica verifica il diritto o meno del nucleo ad avere tale contributo in relazione ai limiti di reddito fissati annualmente;

  • assume apposita determinazione di concessione o meno del contributo e comunica l’importo dell’assegno spettante alla famiglia all’INPS che procede all’erogazione.


 

 

 

7. PROGETTO “IL TEMPO DELLA COMUNITA’: AZIONI E RELAZIONI”

 

Il progetto è stato presentato da tutti gli undici Comuni dell’Ambito n. 2 ai fini dell’ottenimento di un finanziamento sui fondi della legge 285/97 e si articola in due azioni principali:

  • sostegno alle famiglie nel compito educativo attraverso momenti formativi, laboratori socio-affettivi e sportelli di ascolto

  • promozione del protagonismo giovanile per monitorare e prevenire le situazioni di devianza, curando il benessere degli adolescenti e dei giovani del territorio.

Nell'ambito di tale progetto l’Amministrazione Comunale propone le seguenti iniziative rivolte alle famiglie di bambini frequentanti scuola materna, elementare e media.

  • Sportello d’ascolto per i genitori dei bambini della Scuola dell’Infanzia e della Scuola Primaria è uno spazio gratuito di consulenza educativa per genitori gestito da una psico-pedagogista esperta; si tratta di una relazione d’aiuto, un sostegno volto a promuovere le risorse affettive ed educative  nel rapporto con i figli. E’ prevista per ogni richiedente la consulenza massima di tre colloqui. La psico-pedagogista, per meglio tutelare la privacy degli utenti,  riceve, solo su appuntamento, presso gli spazi messi a disposizione dal Comune.  Il servizio è gratuito ed è garantita la massima riservatezza.

Lo Sportello nel corso degli anni è stato utilizzato da un numero crescente di genitori e ha dato la possibilità, in molti casi, di prevenire l’insorgere di problematiche di carattere “patologico”. La psico-pedagogista è incaricata direttamente dall’Amministrazione comunale..

 

  • Incontri formativi, convegni e dibattiti per genitori di bambini frequentanti la scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di primo grado con lo scopo di sostenere e potenziale le capacità genitoriali, nonché di migliorare il rapporto genitori-figli e scuola famiglia.

  • Mediatori linguistico-culturali per migliorare l’accoglienza degli alunni e delle famiglie straniere e sostenerle nel procedo di integrazione scolastica.

 

 

I mediatori affiancano l’insegnante nel consolidare il rapporto scuola-famiglia, migliora la condivisione di valori comuni, ed avviano un processo di prima alfabetizzazione per gli alunni stranieri. L’alunno straniero, a seconda del livello di conoscenza della lingua italiana, segue un progetto di alfabetizzazione e sostegno scolastico, per una media di circa 20 ore annue, seguito delle insegnanti.

  •   Animazione e socializzazione minori e famiglie

Il Comune intende promuovere incontri e iniziative di socializzazione e ricreazione, nel periodo estivo, al fine di valorizzare il benessere individuale delle famiglie e degli adolescenti oltre che favorire l’aggregazione della comunità ed una proficua organizzazione del tempo libero. Tra queste, ad esempio: “Serate nei parchi”, “Letture animate e giocate”, “Spettacoli teatrali coinvolgenti” ecc.

 


 
 

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