Castegnato

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Descrizione

Castegnato è alle porte della Franciacorta di cui fa parte e dista 8 km da Brescia. Il nome viene da "castinea", a indicare un bosco di castagni che si trovava a sud dell’abitato. Nella zona erano anticamente proprietà dei monasteri di Santa Giulia e di Rodengo, in seguito fece parte del territorio di Brescia. Sotto Venezia, nel 1426, Castegnato fece parte della quadra di Gussago e del quartiere di Rovato. Nel 1654 sorsero alcune scuole e nel 1700 aprì un collegio femminile. Da vedere: "Santella del Buon Viaggio" (1300) con la Madonna del Buon Viaggio del pittore bresciano Dino Decca. Chiesa di Santa Maria (1300-1400) con sculture di Nazareno Panzeri e Costantino Ruggeri. Parrocchiale di San Giovanni Battista (1685) eretta per ospitare le spoglie di San Vitale, il patrono del paese. Contiene preziosi dipinti di Giacomo Ferraboschi, Sante Cattaneo e Angelo Paglia. Interessanti le ville ed i palazzi: Baitella (1700), Calini, Rodengo, Camadini, Panzerini. Manifestazioni: Festa di San Vitale (seconda domenica di maggio); Franciacorta in bianco, rassegna del latte e dei suoi derivati (settembre-ottobre); mercato: sabato mattina in Piazza Dante.

 

Modalità di accesso:

Modalità di accesso libero anche per cittadini con Disabilità

Indirizzo

Contatti

  • Telefono: 030 2146811

Ulteriori informazioni

LA STORIA:

CASTEGNATO (in dialetto Castegnat, in latino Castegnati) paese ad Ovest di Brescia, da cui dista 8,9 Km. ed è a m. 143 s. m..
I suoi abitanti si chiamano castegnatesi e lo sviluppo demografico negli ultimi cinquecento anni è stato il seguente: 310 nel 1493, 600 nel 1610, 1490 nel 1861, 1496 nel 1881, 2525 nel 1911, 2910 nel 1921, 3201 nel 1931, 3869 nel 1951, 4158 nel 1971, 4788 nel 1990, 4997 nel 1992, 5143 nel 1993, 5714 nel 1995. Circa 6500 nel 2001.
Il Biemmi faceva derivare il toponimo da un bosco di castagni che esisteva in effetti nella zona meridionale del paese mentre l’Olivieri ricorre al gentilizio latino "Castinus" donde sarebbe derivato "Castinea" e poi Castegnato. Il territorio appartenne almeno in parte al monastero di S. Giulia, mentre la parte più a Nord-Est fece parte dei beni del monastero di Rodengo.
Più tardi è probabile che il paese abbia fatto parte del Territorium Civitatis e perciò dipendente spiritualmente dalla Plebs urbana che si estendeva per un raggio di circa 10 Km. intorno alla città.
L’opera di disboscamento intrapresa nel corso del X secolo non si conclude che sette secoli circa più tardi. Ancora alla fine del secolo XVI la parte del Nord confinante con Gussago, era per la massima parte sterile ed i pochi pascoli esistenti erano spesso teatro di sanguinose liti fra acerrimi contendenti decisi ad entrarne in possesso.
Pare che nel periodo del Medioevo anche Castegnato avesse un suo castello. Si narra infatti che in contrada Torre ne esistesse uno, sia pur modesto, dal quale si ergeva una poderosa torre. E’ ignoto ancora a chi appartenesse. Non è da escludere che la sua costruzione debba attribuirsi al noto Biemino da Manerba, il quale ebbe Castegnato in feudo all’imperatore Federico II; così come non si deve trascurare l’ipotesi che la località abbia avuto il nome dalla dimora di un discendente di Filippo Della Torre di cui sono ricordate nella storia le gesta da lui compiute nella seconda metà del secolo XIII.
Dal 1426 al 1797 il paese appartenne a Venezia. Secondo il nuovo ordinamento della Serenissima esso faceva parte della quadra di Gussago e del quartiere di Rovato. La comunità era amministrata da un console coadiuvato da tre sindaci assistiti a loro volta da un cancelliere.
Il console ogni anno era solito convocare i rappresentanti delle famiglie in piazza. Solitamente durante tali adunanze si procedeva anche alla selezione di tre galeotti (marinai addetti alle "galere" veneziane), quattro guastatori e dodici fanti, che venivano messi a disposizione del Governo centrale: inoltre si determinavano le imposte che dovevano essere corrisposte dai possidenti. Come ricorda il Lezze, nel 1600 la maggior parte delle imposte si introitavano dai tre mulini esistenti sul territorio. Tutte queste deliberazioni venivano poi sottoposte alla approvazione del Capitano o Prefetto di Brescia.
In quel tempo la comunità amministrava anche i beni della chiesa e di solito lo faceva delegando due o tre reggenti per ogni scuola o confraternita. Nel 1654 sorsero alcune scuole e nel 1700 aprì un collegio femminile. La suddetta forma di amministrazione si protrasse fino al 18 marzo 1797, anno in cui Venezia perdeva la sua indipendenza. Ad essa fece seguito la dominazione napoleonica; sotto la quale, in forza del decreto 8 giugno 1805 che regolava la pubblica amministrazione, Castegnato era considerato frazione di Ospitaletto. Questa unione ebbe termine nel 1816 allorchè il governo austriaco instaurò una nuova organizzazione comunale.
Nel 1809 le frazione "Barco" e "Pianera", le quali appartenevano a Rogengo, furono incorporate nel comune di Travagliato. Ma con un Decreto Reale del 9 gennaio 1879 queste frazioni vennero aggregate a Castegnato. Con un precedente decreto, del 23 maggio 1869, già erano state unite a Castegnato le contrade denominate "Borbone" e "Case", che precedentemente appartenevano a Rodengo.
Sotto il governo Lombardo-Veneto il paese dipendeva dalla Pretura urbana di Brescia e dal Commissario distrettuale e di Polizia di Ospitaletto. L’amministrazione interna era in mano a deputati politici i cui due ultimi rappresentanti furono i sigg. Giovanni Mainetti e Francesco Rosola delluogo.
Anche per la dittatura austriaca suonò l’ultima
campana, infatti gli eserciti di Vittorio Emanuale II e di Napoleone III entrarono trionfalmente in paese all’alba del 14 giugno 1859. Toccò al sig. Lorenzo Panzerini l’onore di offrire il proprio palazzo alla residenza del "Padre della Patria". Il Re vi pose il suo Quartier Generale. Ne rimangono tangibili tracce nella attuale dimora dei signori De Leone, in località Case. Giuseppe Orizio

Brevi cenni storici :

L'epoca prerornana
Quando sorse un primo Insediamerto nell'area occupata dall'attuale comune di Castegnato? Rispondere a questa domanda non è facile, in quanto si hanno indizi che ci possano illuminare ai riguardo: il primo ritrovamento archeologIco risale all'epoca imperiale romana; mentre alcuni toponimi, come quelli delle località "Moia" o del torrente "Gandovere", ed altri, ci rimandano ai Celti.
Nemmeno l'analisi etimologica del nome nome dl Castegnato ci fornisce molti lumi, secondo alcuni storici sarebbe di origine latina, deriverebbe cioé da "Castinea", proveniente a sua volta dal gentilizio "Castineus", altri a partIre dal Biemmi, la fanno derivare da tipo di vegetazione - nel nostro caso i boschi di castagni - che avrebbero predominato quando fu fondato il viliaggio in epoca carolingia. Secondo questo storico, quindi, il sorgere del paese è da porre in relazione alle bonifiche operate sotto il dominio dei Franchi, che avevano riportato pace, sicurezza e, operosità,"onde fu dappertutto posta mano a sradicare i boschi, a seccare le paludi, a rifare gli argini a' fiumi; e tale restauramento innoltrassi fin dove potea giungere, cosicché neil secolo nono devesi aver per carta cosa ,che non restasse neppur orma di tutte le passate disolazioni, Da qui vennero a nascere quantità dl nuovi villaggi in luogo di quelli, che perlfl erano negli sventurati secolii; del qual numero probabilmente sono quel che vedesi aver derivato il nome della qualità de' luoghi acquatici, e paludosi ove furono fabbricati: come Acqua-fredda, Acqua-longa, Acqua-negra, Pozzolengo evidente è aver ricevuto il nome da pozza, o pozzanghera, cosi Lodriano dalla Lodra. Lo stesso si può con probabilità dire di quelle terre, il cui nome riconosce l'origine da bosco: come castenedolo, Castegnato da' castegnati, Carpenedolo da' carpini, Rovato da' roveti, Canelo e Canneto da' canna".
Pare in effetti attendibile l'ipotesi che il toponimo Castegnato provenga dal linguaggio alto medioevale collegato alla botanica; il passo deriverebbe cioé il suo nome da "Castinato", luogo delle castagne. Con questo però non si vuole escludere l'esistenza di un precedente "vico" romano nel territorio di Castegnato, di cui si sarebbe perso il nome con le invasioni barbariche; la presenza romana tra l'altro è ampiamente dimostrata sia dal fatto che il territorio era centuriato, sia dai ritrovamenti archeologici. Accettando l'ipotesi dell'origine botanica del nome di Castegnato, dobbiamo però aggiungere che probabilmente esso fu attribuito per segnalare non tanto la predominanza di quella particolare specie vegetale, quanto piuttosto l'eccezionalità della sua presenza, consideratala natura del terreno.
L'ipotesi che nel territorio di Castegnato vi fossero anticamente delle piante di castagne è suffragata anche dal fatto che l'estimo del 1641 ne dà testimonianza in riferimento alla zona del Paradello: infatti dalla polizza di Aloisia Nassino apprendiamo che la signora in questione possedeva "una pezza di terra castagniva" dell'estensione di un piò valutata L 140. Stabilita che l'esistenza a Castegnato di piante di castagno risulta storicamente documentata nonostante le natura pianeggiante del suo terrirono, dobbiamo dire però che già all'inizio del X secolo esse dovevano essere assai ridotte di numero o comunque non tali da costituire dei boschi. In quanto non ne viene fatta menzione nella descrizione dei beni che il Monastero di S. Giulia passedeva nella corte di Castegnato.
Certamente possedere una corte non significava possedere tutto il paese; tuttavia, condesiderando l'importanza che i boschi assumevano per i'econornla dell'epoca e le castagne per l'alimentazione degli uominI o dei suini, se nel territorio di Castegnato vi fosse stato ancora un bosco di castagni, sicurannente il monastero ne avrebbe posseduto una parte. Non possiamo d'altronde accettare nemmeno l'ipotesi che il territorio fosse già stato disboscato prima del X secolo in quanto fin dopo il Mille la foresta era una risorsa da sfruttare, più che un nemico da combattere.
Quindi, quando facciamo riferimento al paesaggio naturale di Castegnato in epoca alto Medioevale, non dobbiamo pensare ad una foresta In cui predominassero i castagni, bensi ad un paesaggio misto nei quale sopravvivevano a coltivazione ancora molti appezzamenti della centuriazione romana: ma è proprio la presenza in esso di tali piante che dovette così colpire la fantasia popolare, da fare attribuire a quel villaggio di pianura il nome dl Castegnato, sicunarnente più appropriato per una delle vicine località collinari. Se dalla topanomastica possiamo trarre alcune ipotesi di lettura sull'origine dei nome dei paese, poco invece se ne può dedurre per far luce sulle tue origini. Anche l'archeologia ci illumina poco di più, poiché nan abbiamo testimonianze risalenti all'epoca preromana. Ciò però non significa che il territoho dl Castegnato non tosse già popolato precedentemente, in quanto generalmente le testimonianze rintracciabili dei piccoli insediamenti sono riconduciblii a resti di vasellame o di utensili domeetioi o di altri manufatti facilmente deperibili, soprattutto ove non si sia diffusa una cultura che abbia saputo salvare i segni che il passato ha restituito.
Non è Improbabile quindi che anche Castegnato, come in genere gli altri paesi della Franciacorta, fosse già stato popolaio in epoca preromana. Non va dato invece eccessivo credfto all'ipotesi degli storici locali ottocenteschi e dei loro epigoni, che vedevano paludi ovunque: secondo loro infatti tutta l'area che va da Castegnato alla Mandolossa non sarebbe stata altro che un Immenso pantano a causa delle inondazioni dei torrentI Livorna e Gandovere, quasi che questi modesti corsi d'acqua potessero determinare fenomeni di tale siabile entità.
Questa fantasiosa ipotesi è ormai superata dagli studi sulla centuriazione romana del Bresciano, i quali hanno stabilita che il territorio di Castegnato venne centuriato già nel I secolo d.C. e che, anzi, proprio l'abitato del paese è attraversato, come si vedrà, dal decumano massimo che costituiva li limita settentrionale della centuriazione.

Tratto da: Castegnato Storia economico-sociale di un paese del borgo bresciano
Gianpietro Belotti

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Pagina aggiornata il 16/11/2023