CONVENTO DI S. MARIA BAMBINA
Il convento insiste sull’isolato dove nel 1699 fu eretto il Conservatorio delle “Citelle” grazie al lascito di Maria Gottardi, a cui si deve pochi anni prima anche il fondo per la nuova parrocchiale. L’istituto, creato per tutelare il nubilato, ebbe un’iniziale impronta laica che negli anni trenta del XVIII secolo assunse un orientamento più spirituale: le donne che vi entravano venivano accolte come sorelle “dimesse”, sostenendosi grazie all’attività educativa. Di particolare pregio è il piccolo oratorio ad aula unica decorato con
stucchi e affreschi distinti da temi mariani. Nel periodo napoleonico l’ente entrò in una crisi che portò alla chiusura dell’istituto fino a quando, nel 1858, fu riaperto dalle suore di Santa Dorotea di Brescia, che a fine secolo furono trasferite a Padova per la vicinanza al berzismo. Nel 1884 lo stabile fu venduto alle suore della Carità che, in un primo momento, vi stabilirono la sede staccata del riformatorio femminile di Brescia; in seguito, trasferite le giovani all’Istituto di Santa Maria bambina, nel 1889 la struttura venne adibita a casa di cura per le suore anziane. In quegli anni la congregazione trasformò in modo profondo l’antico Conservatorio, ampliando la volumetria verso il brolo posto a nord e costruendo la nuova chiesa, distinta da un’ampia galleria a matroneo decorata da pampini di vite e sorretta da capitelli in stile neomedievale. L’edificio sacro è ornato in controfacciata dall’affresco dell’Assunzione di Maria, mentre nell’area presbiteriale si trova la pala dell’altare maggiore, che raffigura la Morte di san Giuseppe, ai cui lati si dispongono due dipinti con l’Annunciazione e l’Adorazione dei pastori, opere di Eugenio Cisterna (1862-1933).
CONVENT OF S. MARY BABY
The convent is situated where the Conservatory of the “Citelle” was built in 1699 thank to the bequest of Maria Gottardi, who also gave a capital for the new parish few years before.
The institue, created to protect the hen, initially had a laic imprint which in the thirties of the XVIII century became more spiritual: women who entered were welcomed as “demure” sisters, sustaining eachother thanks to the educational activity. Very valuable is the small single hall oratory adorned with plasters and frescoes with marian subjects.
During the napoleonic period the institution suffered a crisis which led to the closing of the institute until when, in 1858, was reopened by the nuns of Santa Dorotea di Brescia, and at the end of the century were moved to Padova for the closeness to berzismo. In 1884 the building was sold to the nuns of the Carità that, at the beginning, settled the separate branch of the reformatory for girls of Brescia; later the young girls were moved to the Institute of Santa Maria bambina and in 1889 the structure was used as a nursing home for old nuns. In those years the congregation deeply transformed the ancient Conservatory, enlarging the volume towards the brolo in the north and building the new church, with a wide women’s gallery adorned with vine leaves and supported by neo medieval styled capitals. The opposite front of the sacred building is adorned with the fresco of the Assunzione di Maria, while in the presbyterial area there is the altarpiece, which represents the Morte di San Giuseppe, and the two sides we find two paintings with the Annunciazione and the Adorazione dei pastori, works of Eugenio Cisterna (1862-1933).