La donazione venne effettuata dal cappuccino Giocondo da Padenghe in favore del nobile Girolamo Clera, marito di Orsola Clera Zadei, sorella del frate.
L’autenticità della reliquia, confermata nell’atto di donazione rogato il 15 ottobre 1685 dal notaio della Curia vescovile Pietro Vincenzo Rescatti, ricorda che il corpo santo pervenne a fra’ Giocondo dopo l’esumazione nel cimitero di San Callisto a Roma per disposizione del papa; in esso si prescrive di custodirlo nella nuova parrocchiale di Castegnato in una cassa chiusa da tre chiavi affidate al parroco, al sindaco e a Girolamo Clera.
Le reliquie di San Vitale ora sono conservate in un’urna lignea settecentesca posta nell’altare dedicato alla Madonna e al martire. Ornato dai tredici misteri del Rosario, l’altare presenta una ricca soasa con statue in stucco raffiguranti gli evangelisti Matteo e Giovanni con tre angeli.
Alla morte di Orsola Clera Zadei le reliquie passarono alla comunità di Castegnato.
La devozione si è consolidata nei decenni e viene celebrata la seconda domenica di maggio. Ogni dieci anni (in precedenza ogni venticinque) le reliquie sono portate in solenne processione lungo le vie del paese.